Mazda 6 Test Drive: SPORT, ELEGANCE, STYLE

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – La Mazda, casa giapponese famosa per 2 miti automobilistici come la MX-5 e la cattivissima RX-8, rinnova la sua ammiraglia, la 6. La vettura giapponese è disponibile in 3 varianti di carrozzeria (Berlina, SW, Sport Tourer), è equipaggiata con 3 motori a benzina (1800 da 120 cv, 2000 da 147 cv e 2500 da 170 cv) e con 2 motori diesel common rail (2000 da 140 cv e 220 da 163 e 185 cv), negli allestimenti Experience, Executive, Luxury. Esternamente la nuova ammiraglia di casa Mazda delinea il nuovo stile che la casa giapponese da qualche tempo ha fatto proprio.

Infatti ci troviamo di fronte a una vettura che ha una linea marcatamente sportiva e spiccatamente aggressiva, ma che non rinuncia affatto a forme eleganti che hanno decretato il successo di questo prodotto dal suo lancio sul mercato italiano. Comune a tutte e tre le varianti di carrozzeria è il frontale dove abbiamo i gruppi ottici di forma allungata che incorniciano la bella mascherina di forma curva, al cui centro risalta lo stemma Mazda. Le principali differenze le abbiamo invece nella parte posteriore. Infatti se analizziamo la versione Berlina troviamo una classica coda, per nulla pesante, ma leggera per sottolineare il carattere sportivo della Mazda 6. Se invece siamo in presenza della Sport Tourer avremo una parte posteriore caratterizzata dalla presenza di un portellone e da forme curve che imitano quelle delle vetture coupè. Infine, se ci troviamo in presenza della versione SW, come in ogni familiare che si rispetti abbiamo un allungamento della vettura (3 cm in più rispetto alla berlina e alla Sport Tourer) che parte dal montante centrale, la presenza del portellone, e comune anche alla Berlina e alla Sport Tourer i gruppi ottici, la cui forma allungata richiama quella dei fari anteriori.

Salendo a bordo del top level car di casa Mazda, entriamo all’interno di un abitacolo dove sport ed eleganza si fondono e si compenetrano alla perfezione. Di qualità i materiali con cui è costruito l’interno della 6, cosiccome è di qualità il lavoro di assemblaggio dei vari componenti che costituiscono l’abitacolo. Abbondante è anche lo spazio a disposizione dei passeggeri, sia che si accomodino nei posti anteriori, sia che si accomodino in quelli posteriori. Analizzando nel dettaglio la consolle centrale, è costruita con criterio, elegante e lineare, con un facile e immediato uso dei comandi. Sportivo e grintoso risulta essere il quadro strumenti, retroilluminato da un mix di rosso fuoco e blu elettrico.

Ed ora il momento del test drive. La Mazda 6 guidata è stata la 2000 CD 140 cv SW Luxury da 30200 €. La casa giapponese rinnova la sua ammiraglia, proponendo 3 varianti diverse, ma accomunate dallo stesso DNA: quello dell’eleganza che si unisce alla sportività. E questo connubio fra “Sport & Elegance” lo si ritrova in pieno nel comportamento stradale della 6 SW provata. All’eleganza delle forme esterne e al confort interno garantito da un ottima insonorizzazione, si uniscono doti prestazionali di tutto riguardo. Il propulsore diesel da 140 cv che equipaggia la 6 testata esprime tutta la sua potenza e la sua brillantezza, rendendo la 6 SW un auto fatta su misura per lunghi viaggi in tutta tranquillità, non disdegnano viaggi cittadini e un uso da auto “da lavoro” grazie al buon bagagliaio di cui la SW dispone. Infine i prezzi con i distinguo per le varianti di carrozzeria. Per la berlina ecco i prezzi: si va da 22181 € della 1800 Experience ai 28301 € della 2500 Luxury (Benzina), si va da 24531 € della 2000 CD Experience ai 30551 € della 2200 CD 185 cv Luxury (Diesel). Per la Sport Tourer ecco i prezzi: si va da 27951 € della 2200 CD Executive ai 31051 € della 2200 CD 185 cv Luxury (Diesel). Per la SW ecco i prezzi: si va da 23181 € della 1800 Experience ai 29301 € della 2500 Luxury (Benzina), si va da 25531 € della 2000 CD Experience ai 31551 € della 2200 185 cv Luxury (Diesel).

Bruno Allevi

2 commenti su “Mazda 6 Test Drive: SPORT, ELEGANCE, STYLE”

  1. Non ha copiato nessuno… se guardi bene l’articolo di cui hai inserito il link c’è scritto “di Bruno Allevi” il nostro stesso autore…

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